Allah 99
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Hassan, scrittore iracheno rifugiatosi in Finlandia, è un uomo dissoluto e cinico che ha consacrato la vita all’alcol e al sesso occasionale. Il suo blog si chiama Allah 99, un chiaro riferimento al numero dei nomi che il Corano attribuisce alla divinità islamica. Nel blog Hassan sta raccogliendo novantanove interviste a persone segnate dalla violenza del terrorismo, dalla guerra civile e dall’emigrazione clandestina. Dalla giovane dottoressa irachena che, dopo aver assistito all’uccisione del marito per mano dei terroristi dell’ISIS, abbandona il lavoro in ospedale e si trasferisce a Berlino per dedicarsi alla musica techno, al panettiere di Baghdad che si mette a realizzare maschere in silicone per le vittime di attentati terroristici, riproducendo i lineamenti dei visi deturpati dalle esplosioni, fino al giovane afghano che vive in Svezia e diventa un fanatico del jihad. Storie di migrazione clandestina, di razzismo, di attentati, di sesso, vita notturna e sbornie nei bar di Helsinki, di ordinaria vita irachena durante gli anni dell’embargo economico e dopo la caduta di Saddam Hussein. Alle interviste di Allah 99 si intreccia la corrispondenza epistolare che un’enigmatica traduttrice, impegnata nella cura delle opere di Cioran, intrattiene con Hassan. Le lettere veicolano profonde riflessioni di natura filosofica sulla vita e la morte, l’arte, la letteratura e un Iraq devastato dal fanatismo e dalle lotte intestine.
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INFO
Hassam Blasim è un poeta, regista e scrittore iracheno. Si è trasferito in Finlandia come rifugiato nel 2004 dopo aver avuto dei guai con la realizzazione del film The Wounded Camera nella zona curda nel nord dell’Iraq. Ha fatto quattro cortometraggi per la società tv finlandese Yle. La sua raccolta di racconti brevi, suo libro d’esordio, Majnun sahat al-hurriyya (Il matto di piazza della Libertà) è nella long list del premio Independent Foreign Fiction del 2010 e del Frank O’Connor International Short Story Award. La versione originale in arabo è ancora inedita, probabilmente per questioni legate alla censura, ma i racconti in lingua araba si possono leggere sul blog dell’autore. Ha studiato all’Accademia di Arte Cinematografica di Baghdad, dove due suoi film sono stati premiati. Nel 1998 ha lasciato Baghdad, per continuare a dedicarsi alla sua attività di regista (sotto pseudonimo, per paura di ritorsioni contro i suoi famigliari rimasti nella capitale) a Sulaymaniya, nel Kurdistan iracheno. Nel 2004, in seguito a problemi scaturiti dalla realizzazione del film Wounded Camera, ha dovuto lasciare l’Iraq e si è rifugiato in Finlandia, dove vive tuttora. Le sue poesie e i suoi racconti sono apparsi in diverse riviste letterarie, siti web e antologie. Hassan Blasim è inoltre coeditore della rivista letteraria on-line IraqStory. Un suo racconto tradotto in inglese è apparso nell’antologia Madinah: City Stories from the Middle East, curata da Joumana Haddad (Comma Press, England).