Il tennis come esperienza religiosa

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Negli anni della giovinezza e ben prima di diventare il più grande innovatore della letteratura americana contemporanea, David Foster Wallace si è a lungo dedicato al tennis, entrando nelle classifiche regionali e sfiorando la fama che ha saputo costruirsi altrove, e con ben altri esiti. Il tennis è rimasta una delle sue grandi passioni, tradotta nelle pagine di “Infinite Jest” e “Tennis, TV, trigonometria e tornado”. Ma soprattutto in due saggi, qui raccolti insieme per la prima volta, e dedicati rispettivamente a Roger Federer e a un’epica edizione degli U.S. Open. Ma anche a mille altre cose: lo scontro omerico tra il talento e la forza bruta, tra la bellezza apollinea di una volée perfetta e gli interessi economici “sporchi” che ruotano intorno a ogni sport. Il tutto, nella lingua immaginifica e inimitabile che i fan di David Foster Wallace hanno imparato da tempo a conoscere e amare.

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INFO

David Foster Wallace nasce a Ithaca da Donald Wallace e Sally Foster Wallace. Vive fino alla quarta elementare in Illinois, per poi trasferirsi a Urbana, dove fraquenta la Yankee Ridge School. Si laurea all’Amherst College nel 1985 in letteratura inglese e in filosofia, specializzandosi in logica modale e matematica. La sua tesi sulla logica modale viene premiata con Gail Kennedy Memorial Prize. Nel 1987 ottiene un Master of Fine Arts in scrittura creativa alla University of Arizona. Insegna alla Illinois State University per gran parte degli anni novanta e nell’autunno del 2002 diventa professore di scrittura creativa e letteratura inglese al Pomona College, in California. La sua prima opera pubblicata è The Broom of the System (La scopa del sistema), “il romanzo di formazione di un giovane wasp ossessionato da Wittgenstein e Derrida”, che riceve dalla critica un’accoglienza entusiastica. Considerato il suo capolavoro indiscusso è Infinite Jest, del 1996. Ha scritto anche vari articoli che spaziano fra lo sport, la critica letteraria e il puro reportage di costume con una vena ironica irresistibile, che sono stati raccolti nel 1997 in A Supposedly Fun Thing I’ll Never Do Again (Una cosa divertente che non farò mai più e Tennis, tv, trigonometria, tornado). Molti altri sono stati pubblicati sulle più influenti riviste americane. Ha scritto anche racconti, pubblicati in rivista, che nel 2004 vengono raccolti in Oblivion (Oblio). Precedenti raccolte di racconti sono: Girl with Curious Hair (La ragazza dai capelli strani), Brief Interviews with Hideous Men (Brevi interviste con uomini schifosi), Questa è l’acqua (2009). Ha scritto anche le collezioni di saggi Considera l’aragosta (2006) e Il tennis come esperienza religiosa (2012). Nel 2006 Einaudi pubblica il monumentale Infinite Jest. Nel 2011 esce l’ultima opera Il re pallido. Il 12 settembre 2008, David Foster Wallace è stato ritrovato impiccato nella sua casa di Claremont dalla moglie Karen Green.